Approfondimento Bjr a cura di Ilaria Loi

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Noi Amiamo Outlander… forse non ci piacciono tutti i personaggi ..ma trovavo interessante proporre una panoramica dei vari personaggi… oggi abbiamo Bjr a cura di una delle sue megagalattiche Fan;) buona lettura…..

Perché Tobias Menzies è un cattivo da Emmy.

Di ilariathemusic@ (@LittleOneIlaria su Twitter)

(SPOILERS- SPOILERS- SPOILERS)

Dopo un’attesa angosciante in cui molte hanno temuto che avrebbero avuto crisi di panico, svenimenti e gravidanze isteriche durante la visione si è finalmente materializzato Wentworth. E persino chi aveva tirato un sospiro di relativo sollievo pensando che l’episodio 15 non sarebbe stato poi così terribile ha dovuto ricredersi col finale di stagione.
Se infatti sulla pagina si può ancora credere che tra gli artigli di Black Jack Randall Jamie si piega, ma non si spezza, sullo schermo BJR riporta una temporanea, ma innegabile, vittoria. E’ un uomo in frantumi il Jamie che ne esce, contempla persino il suicidio.
E’ vero, non c’è stata la terza (e peggiore) fustigazione, i tagli col coltello che compaiono nel libro, ma anche se ci fosse stata autocensura preventiva, gli autori dello show sarebbero riusciti a sostituire quel materiale con qualcosa che avrebbe reso il calvario di Jamie rispetto al romanzo se possibile ancora PEGGIO.
Dovendo la serie limitare l’elenco delle efferatezze fisiche, BJR ricorre a martellate e chiodi nelle mani solo nel penultimo episodio, per poi ricorrere ad un arma che lascia segni eterni nell’anima: lo stupro, prima sotto forma di pura aggressione e poi in una versione più subdola, ma ancora più devastante, che si traveste da tenerezza.
Nella Bisbetica Domata di Shakespeare Ser Petruccio osserva che si può uccidere una donna con la gentilezza. In quella cella Black Jack dimostra che si può annientare un uomo con dei baci, delle carezze, dei massaggi con l’olio di lavanda e dei sussurri affettuosi che inquinano il nome della persona per cui quest’uomo vive. Si può lavargli il cervello fono a convincerlo a marchiarsi col nome dell’aguzzino.
E per rendere credibile un aguzzino che è crudele quando maneggia il gatto a nove code, ma ancora di più quando sorride premuroso ci vuole un attore immenso, in grado di controllare anche la più piccola sfumatura di viso e volto, di essere misurato e viscerale allo stesso tempo. In breve, Tobias Menzies,
Senza nulla togliere al resto del cast, la prima stagione di Outlander ha sancito un trionfo personale per lui con materiale (il doppio ruolo e il cattivo) solo all’apparenza “facile”.
Come tutti i cattivi, Black Jack Randall ha senz’altro un ruolo vistoso (e Tobias è altrettanto magnifico nel ruolo meno appariscente di Frank), ma rispetto a molti cattivi rappresenta un livello di difficoltà superiore su almeno due livelli.
Il primo è che per come lo ha strutturato Diana Galbadon, lasciando le origini della sua crudeltà sconosciute per non ridurne l’impatto, Black Jack rischiava di trasformarsi in una caricatura con un attore che non fosse stato in grado di suggerire anche quella complessità che nel romanzo il personaggio non ha.
Il secondo è che nell’ultimo episodio Black Jack deve risultare efferato compiendo una serie di gesti che in se di violento hanno poco o nulla, se non il contrario.
Tobias Menzies è riuscito nell’impresa miracolosa di rendere Black Jack umano abbastanza da risultare credibile quando frusta Jamie a sangue e assolutamente terrificante quando lo accarezza.
La sua interpretazione ha lasciato sullo schermo televisivo un segno indelebile quanto le cicatrici che ha lasciato Jack sul corpo e nell’animo di Jamie.

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