Recensione Arrow 3×14 Il Ritorno

IL RITORNO … Eccoci giunti al quattordicesimo episodio..andato in onda il 21 aprile 2015. Il cerchio comincia a stringersi. Il tempo delle omissioni… è terminato, niente più bugie, si gioca a carte scoperte ne va della salvezza del team, ne va del futuro di Starling City. Bisogna collaborare nonostante il desiderio di vendetta attanagli i nostri protagonisti.
A fare da sfondo a questa puntata sono le diaboliche macchinazioni di Malcom Merlyn, eravamo d’accordo nel vederli collaborare e lui che fa? Crea ulteriori casini, a fin di bene ovviamente.. che non si dica che non si impegni per la causa -_-‘
Vediamo qualche dettaglio..
Thea ormai è a conoscenza del segreto di Oliver, se vogliono salvarsi, deve impegnarsi anche lei. Tutto sommato vederla combattere è una figata pazzesca, questo sgriciolo che dispensa mazzate come se non ci fosse un domani mi fa impazzire!
Sempre perché Merlyn è un genio, propone ad Oliver e Thea di impegnarsi in un training intensivo, a quanto pare non c’erano palestre disponibili..per cui l’isola sarebbe stata una valida alternativa… mah…
Il titolo dell’episodio ci riporta invece a quello che è il tema della puntata: rivivere il passato, per affrontare il futuro, un nuovo inizio per i due fratelli, che nonostante la lontananza forzata, hanno sempre condiviso un legame speciale. Più uniti che mai affrontano, condividono quest’esperienza. L’isola ha cambiato Oliver, lo ha reso ciò che è. Thea deve vedere l’isola, deve rivivere quell’inferno attraverso gli occhi di Olly, ma anche lei affronterà i suoi demoni. Thea scoprirà infatti:

A) Di essere l’assassina di Sara.
B)Di essere in pericolo più che mai.
C) Di essere involontariamente la causa di tutto.
D) Di essere stata strumentalizzata da suo padre.
Duro colpo per lei, che in fondo voleva solo una vita priva di sofferenza, non voleva essere addestrata da un killer, ne tanto meno essere imbrogliata e manipolata. Tempo di confessioni e tempo di combattimenti, il loro allenamento si tramuta infatti in una lotta senza quartieri per sopravvivere alla trappola di Slade. Oliver convince Thea a risparmiare Slade. Malcolm voleva metterla alla prova, voleva che lo uccidesse. Ma suo fratello le fa capire quanto lei sia diversa da suo padre. Thea infatti non è un killer. Slade viene rinchiuso in cella, ma avverte Oliver che sua sorella adesso è cambiata perché in lei si è annidata l’oscurità.. I due ne escono vincitori, ma Thea ne esce emotivamente affranta. I due rientrano a casa, il loro legame gode di nuova forza, ma il senso di colpa non è certo rimasto sull’isola.
La seconda parte dell’episodio invece vede un rapporto in crisi, quello fra Laurel e suo padre. Quentin non le perdona di avergli mentito così a lungo, lo ha ferito profondamente nascondendogli della morte di Sara, non si aspettava un trattamento del genere. Sua figlia non voleva farlo stare male aspettava solo il momento giusto. La scena davanti la tomba di Sara mi ha spezzato il cuore, Laurel vorrebbe rimediare, vorrebbe che suo padre capisse le sue ragioni, ma è ancora troppo presto,considerando che al momento l’irrazionalità della morte prevale su tutto il resto. Thea al ritorno dall’isola affronta suo padre, lo rinnega. Malcom ha perso su tutti i fronti, nessuna delle sue scelte risulta vincente, sperava in una figlia ritrovata, ormai non gli è rimasto più nulla. Il team ha ancora un nemico da combattere, gli equilibri sono incerti ed il loro destino al moneto lo è ancor di più…

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