Recensione ‘Pestilentia’ di Stefano Mancini

Hello, hello, hello Ben trovati! Di chi vi parlo oggi? Mumble mumble… E’ un losco figuro che ho già ospitato oggi da Krilli…torna Mister Stefano Mancini che ha scritto un altro fantastico romanzoooo…!!! Un altrooooo? Ebbene sì!

Beh Readers se Krilli dice che un romanzo è da leggere, si legge no?

Andiamo a noi 😉

Ho letto e recensito ‘Pestilentia’ XD

PESTILENTIA_cover

Cominciamo dalla sinossi per farci un idea:

Un ragazzo in fuga da qualcosa che non doveva essere liberato. È l’inizio della fine. Quattro secoli dopo, il mondo è un ammasso purulento. Una pestilenza ha spazzato via quasi ogni forma di vita, e il gelo ha stretto nella sua morsa gli ultimi superstiti. Fantasy distopico e postapocalittico. Quando la setta eretica della Mors Atra trafuga la più potente reliquia della Chiesa di Nergal, ultimo faro contro la decadenza, padre Oberon si ribella. E convoca Eckhard, devoto cavaliere della Fratellanza. Ispirato dalla fede, questi darà vita a uno spietato inseguimento sulle tracce della ladra Shree e del suo insolito compagno di viaggio, un eretico appartenente alla razza dei gha’unt. Perché la reliquia va recuperata a ogni costo. O il suo terribile segreto trascinerà nel baratro la chiesa, condannando il mondo all’oblio”.

Ditelo che già vi intriga eh?!

Allora Readers, l’idea di base è geniale.

La trama è intensa e ben costruita, si parte da un antefatto che tutto lascia presagire tranne ciò che sta realmente per accadere.

L’intrigo si rivela passo dopo passo, personalmente odio quando si capisce tutto dalle prime 3 righe.

Mister Mancini mi ha fatto penare un po’, com’è giusto che sia, d’altronde, devo dire che sa essere anche poetico quando vuole 😉 sbirciate un po’…

“[…] strappava morsi piccolissimi, lasciando che la pioggia ammorbidisse il pane raffermo e forse le nascondesse le lacrime”.

“[…] Di nuovo ricordò che era la fede di quella gente a dargli la forza di andare avanti, di procedere nel suo cammino anche quando scintille di incertezza gli bruciavano nell’animo”.

Una reliquia rubata, la lotta per il potere, un segreto che deve rimanere tale, una guerra infondata e sanguinosa, una pestilenza che continua a mietere vittime ed un misterioso Dio che non prende azione.

Sei i protagonisti, i cui destini si incrociano inesorabilmente.

Eckhard il cavaliere senza paura dall’armatura scintillante, che ha sacrificato e perso tutto in nome di Nergal.

La sua fede aveva guidato le sue scelte, una delle quali gli aveva spezzato il cuore, da allora niente era più riuscito a scalfirlo.

Viveva per la sua missione viveva per la sua fede, ma accadrà qualcosa che lo porterà a mettere in discussione la sua intera vita.

Vikas il suo antagonista, un uomo dall’infanzia devastata, monopolizzato dalla sua stessa fede, fregato dalla sorte, o per meglio dire da una ladra.

Shree, giovane e furba, aveva sempre vissuto di espedienti.

Una vita miserabile, la sua, che l’aveva costretta a ‘cogliere’ e ‘crearsi’ delle opportunità e a sopravvivere come poteva.

Il suo motto era ignorare tutto e tutti e prendere tutto quello che poteva, nessuna etica, nessun rimorso, nessuna pietà.

In un mondo dove tutto era perduto non c’era tempo per i sentimentalismi.

Il suo è un percorso intenso, che la porterà a scoprire lati del suo carattere che erano rimasti sopiti e di cui ne ignorava l’esistenza.

Shree in fondo, aveva solo bisogno di un abbraccio e di qualcuno che le dicesse che si sarebbe preso cura di lei e che tutto sarebbe andato per il meglio.

Aveva soltanto bisogno di certezze in mondo che le aveva dato solo sofferenza.

Gleb l’improbabile compagno di viaggio di Shree, uno schiavo appartenente al popolo dei Gha’unt. Un ragazzo la cui opinione non aveva mai contato nulla. Non aveva mai preso una decisione autonomamente, era solo abituato ad obbedire ed ad essere denigrato e maltrattato.

Gleb vede in Shree una guida, quasi un amica, in lei trova conforto e la forza di andare avanti, sebbene il loro incontro fosse stato del tutto casuale.

Aelis il capo dei Gha’ unt, considerati i diretti responsabili della diffusione della pestilenza, secondo la chiesa di Nergal.

I gha’unt gli eretici, i miscredenti andavano sterminati in nome di Nergal.

In ultimo ma non certo in ultimo La chiesa di Nergal ed i suoi sacerdoti, corrotti, coloro che hanno accumulato grandi ricchezze, vendendo falsi sogni e blande speranze.

Pestilentia, è intenso, pagina dopo pagina vi lascerete coinvolgere dalle emozioni dei protagonisti.

I personaggi sono vividi, i loro sentimenti reali, temono per la loro vita, soffrono per l’incertezza del domani, cercano affetto, conforto, riscatto.

Vivono della loro fede, soffrono per le vicende che li hanno segnati, non si arrendono, combattono per ciò in cui credono anche al costo della loro stessa vita.

A fare da sfondo, la pioggia, la miseria, la fame, la sofferenza, tuttavia non è per niente un romanzo triste e deprimente, al contrario è una storia che porta con se un messaggio di speranza, che narra delle second chences e di come gli affetti possano salvarci dalla nostra solitudine.

Un romanzo a tutto tondo, che piace e colpisce, per la delicatezza con cui sono affrontati alcuni temi, ma che non risparmia certo critiche su altrettante questioni.

Lasciatevi coinvolgere…

Buona lettura!

Lol Krilli

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