Recensione ‘Il segno della tempesta’ Francesca Noto

Readers continua questo fantastico pomeriggio, all’insegna delle mie ultime letture, vi propongo il romanzo di Miss Francesca Noto:
“Il segno della tempesta”.

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Scopriamo la trama:

Lea Schneider ha un dono, o forse una maledizione. Riesce a percepire con impressionante chiarezza le emozioni altrui. È sempre stato un fardello complicato da gestire, in grado di trasformare la sua adolescenza in un inferno. Anni dopo, le sue capacità tornano a manifestarsi con forza. In preda a strani sogni premonitori, Lea decide di fuggire verso la regione più selvaggia della Florida, dove è stata concepita vent’anni prima.
Ciò che non sa è che quel viaggio ‒ come il suo dono ‒ fa parte di un disegno più grande. Chi è Sven, il ragazzo senza un passato e dotato di capacità ben più potenti delle sue? Nuove forze scoprono le carte di una partita antica, di cui i due giovani sono il fulcro.

Vediamo anche qualcosina sull’autriceeeeeeee:

Francesca Noto, classe 1977, nata e cresciuta a Roma, città dove tutt’ora vive con il marito e le due figlie, si è laureata a 22 anni in lettere antiche con indirizzo archeologico, ma subito dopo ha abbandonato le sue velleità da Lara Croft per diventare giornalista e traduttrice di romanzi e riviste. Appassionata di heroic fantasy, scherma medievale, equitazione, giochi di ruolo e videogiochi fin da bambina, è stata caporedattrice del magazine Pokémon Mania nonché docente di game design allo IED di Roma. Il suo lavoro e i suoi interessi l’hanno spesso condotta all’estero, in particolare negli Stati Uniti, paese a cui è molto legata. Il segno della tempesta, concepito nel periodo dell’università, abbandonato e ripreso più volte e poi concluso in tempi più recenti, è il suo romanzo d’esordio.

Lea e Sven, guidati dal loro destino e dai loro poteri si incontrano, quella che potrebbe sembrare a prima vista, un incontro casuale tra due giovani, nasconde un segreto, un antica leggenda dai risvolti inattesi.
Inconsapevoli dei loro poteri e della loro missione, Lea e Sven si scoprono ogni giorno, rivelando ciò che di più intimo nascondono, trovando reciproco conforto e supporto.
Loro due si sono ritrovati non come sconosciuti, ma al contrario come se si conoscessero da sempre.
In loro scatta subito un qualcosa che li lega, che li porta a combattere per il loro benessere fisico e mentale.
Nessuno dei due pare essere sconvolto più di tanto dalle abilità riscoperte nell’altro, tutto sembra naturale, tutto sembra giusto.

Come se tessera dopo tessera si andasse componendo il puzzle delle loro vite.

I due si ritrovano al centro di una lotta ancestrale tra i Waerne, antichi guardiani della nostra realtà e i Fjandar, asserviti a esseri di un altro mondo. Il tutto mentre un antico portale rischia di essere riaperto mettendo in contatto due mondi che dovrebbero non dovrebbero entrare in comunicazione fra loro.

Sven e Lea si ritrovano ad affrontare un viaggio che li condurrà verso il luogo prescelto da amici fidati di cui ne sconoscevano l’esistenza.
Ma il loro è soprattutto un viaggio interiore alla scoperta di se stessi e all’accettazione di quella natura speciale di cui sono dotati.
In questo ho visto molto un invito ad accettarsi per quello che si è a fronte delle continue critiche cui si è sottoposti quotidianamente.
Si erano sempre sentiti come degli outsider e non ne comprendevano la ragione.
Lea e le sue percezioni, il suo ‘sentire’ le emozioni altrui, l’empatia può aiutare, l’empatia può ferire.
Lui il ragazzo senza passato dal futuro brillante, che sente la mancanza di quel pezzo di vita che non conosce…
Potendo contare sul loro reciproco sostegno morale e sentimentale si ritroveranno a salvare il loro mondo da una fine quasi certa.
La scrittura di Francesca è fluida, inebriante, ho divorato le pagine.
Ho apprezzato la delicatezza con cui sono descritti gli stati d’animo dei personaggi e di come riscoprono i loro sentimenti un pezzetto per volta, nessuna fretta se non la voglia di scoprirsi e perché no desiderarsi…
Il segno della tempesta è un romanzo intenso dalle mille sfumature, che lascia spazio all’immaginazione e alla scoperta di se stessi.
Mi piace rivedermi un po’ nei personaggi, nelle loro incertezze e nei loro slanci audaci 😉
Un romanzo assolutamente da leggere, vedrete mi darete ragione 😉

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Lol
Krilli

Un pensiero su “Recensione ‘Il segno della tempesta’ Francesca Noto

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