FEDERICA BOSCO presenta: ‘Tutto quello che siamo’ Mondadori Palermo 26/2/16


26 Febbraio 2016 Federica Bosco presenta ‘Tutto quello che siamo’ alla Mondadori Megastore di Palermo.
Un evento, una giornata eccezionale, un momento da ricordare…
Sono circa le 18,05 quando si aprono le porte dell’ascensore sulla saletta che conduce alla sala eventi.
Vedo Federica Bosco, dal vivo per la prima volta, con lei Verdiana Rigoglioso la relatrice dell’evento.
In preda all’emozione… (ma anche un po’ al nervosismo… sono la blogger ufficiale dell’evento, ne sono estremamente felice, fiera, le sono grata per questa opportunità) mi avvicino timidamente a salutare…
Mentre mi chiedevo se darle del Lei, o del tu…
Della serie: ‘ Buonasera Signora Bosco lieta di conoscerla’…
or…
‘ Ciao Federica amo i tuoi libri’.
(Il tutto in una frazione di secondo)
Federica fantastica! Mi precede, salutandomi calorosamente come se ci conoscessimo da sempre ed in due secondi mi mette a mio agio.
Riprendo a respirare spontaneamente… e prendo posto… terza fila ovviamente, non volevo perdermi neanche una parola.
La sala è grande e luminosa, ad attenderla siamo una sessantina di persone, dai giovani ai ‘grandi’ eh sì perché, i suoi libri piacciono proprio a tutti 😉
Clap clap clap fa il suo ingresso, bella, elegante, sorridente, solare, ci saluta, si accomoda e ci ringrazia per il caldo benvenuto e per il tempo che le stiamo dedicando, che per lei è un dono, per noi una botta di felicità!!
Inizia così il nostro pomeriggio “Tutto quello che siamo”.
Un titolo emblematico, che non ha lasciato nessuno indifferente.
Un titolo che ci porta a pensare, riflettere, a metterci in discussione.
Figli/e, sorelle, fratelli, amiche/i, amanti.
“Tutto quello che siamo” colpisce per la sua intensità, per i sentimenti veri, per le emozioni schiette, che non temono giudizi. Storie vere i cui protagonisti potremmo essere tutti noi. Tanti i personaggi in cui ritrovarsi e scoprirsi, indecisi sul loro destino. I protagonisti si barcamenano tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere. Le aspirazioni, contro i doveri, in bilico tra la voglia di fare e la costante paura di fallire.
Sono state 2 ore meravigliose, che sono praticamente volate, tra un botta e risposta, tra Federica e Verdiana, in perfetta sintonia e sinergia.
Noi eravamo lì desiderose di apprendere quanti più dettagli possibili sui retroscena del romanzo, sulla descrizione dei personaggi, su come fosse nato questo progetto, le sue fonti d’ispirazione…
Come dice sempre la mia migliore amica nonché fan accanita, Federica è una ritrattista, quando leggi i suoi romanzi sembra di stare dentro la testa dei personaggi e nella location in cui è ambientata ogni scena, ed io non potrei essere più d’accordo…
Miss Bosco, non ci ha lesinato nulla, divertente e coinvolgente (è un turbine, dovreste vederla in azione) tra il serio ed il serioso ha condiviso con noi, alcune delle sue esperienze di vita e ha dispensato saggi consigli, come pochi sanno fare.
Entriamo un po’ nel dettaglio… della sua ‘creatura’ frutto della suo amore per la scrittura, di ciò che Federica è.
Tanti i temi che ha affrontato:
Il bullismo, il sentirsi un outsider.
“L’essere sensibili, una maledizione più che un pregio, perché di solito va a finire che ci si strugge un po’ per tutto no?”
(Sante parole).
Il sentirsi inadeguati, vincitori del premio looser e delusione dell’anno.
Il tanto agognato pacchetto ‘dell’essere adulti’ che poi quando ti ci trovi dentro non è più quel gran traguardo luccicante… ma un vaso di casini/pandora…
Marina è una di noi: “Guarda dalla finestra la vita che avrebbe voluto avere” va per aggiustamenti, supportata dai suoi amici, sbaglia si rialza e va avanti nonostante il peso delle responsabilità.
Come affrontare la vita, se nessuno ci dà le istruzioni, se neanche i nostri genitori sono stati in grado, come possono essere le aspettative così alte se ci mancano le basi?
Federica nel suo romanzo ci parla di riscatto, di rivincita nonostante le pessime esperienze, di come la libertà senza l’autonomia non serva a nulla.
“Tutte a sentirci Cenerentole, “Disney infame” in attesa, in continua attesa di qualcuno o qualcosa, (ma de che???) intente a controllare l’ultimo accesso su whatsapp di colui che amiamo senza esserne corrisposte. In attesa e sempre pronte a giustificare, con la nostra dignità come unica merce di scambio. “
Marina è figlia, è sorella, con la sua fragilità e le sue incertezze cerca la sua dimensione e troverà il suo riscatto.
Federica ci ha fatto emozionare, parlando delle relazioni familiari complicate, dell’importanza di farci rispettare, di farci accettare “per quello che siamo, fare una scelta costa, se aspettiamo che la paura ci passi, moriremo così nel dubbio, se qualcosa ci fa del male va eliminata, bando alle malsane dipendenze emotive”.
L’incontro è stato entusiasmante, non sono mancati i momenti di ilarità ma neanche quelli di riflessione, credo che ognuna di noi conserverà qualcosa di speciale, dopo questo pomeriggio, qualcosa su cui riflettere, qualcosa forse da cambiare. Almeno per me è stato così, ma non credo di essere stata la sola.
Federica colpisce per la sua genuinità, per il calore e l’affetto che le sue parole trasmettono. Ironica e divertente ci ha letteralmente intrattenute raccontandoci tante cose senza riserve, dagli episodi divertenti alle esperienze di vita che l’hanno forgiata, tutte esperienze che possono farci da sprone per il futuro.
Abbiamo braccato Federica fino alle 20.00 e qualcosa, la relatrice ci aveva invitato a fare un paio di domande… e noi non potevamo certo farci sfuggire l’opportunità…poi è scattato ovviamente il momento ‘Fan’ quello feroce pacchetto foto ed autografo (io inclusa… svestitami dal ruolo di blogger mi sono fiondata a salutarla 😉 )

“Siamo figli, siamo fratelli, siamo amanti, ma soprattutto… siamo sognatori”.
“A volte abbiamo solo bisogno di un abbraccio e di qualcuno che ci dica che andrà tutto bene, nonostante il caos regni sovrano”.
Grazie Federica per tutto quello che sei.

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Cristina Pace

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