Parliamo delle: “Novelle brevi di Sicilia” di Andrea Giostra

Inizio con un: “wow! mi sono emozionata” le origini gridano e la passione traspare, trabocca!

Quattordici racconti, 14 istantanee della mia terra ricca di pregi e difetti, aspirazioni e delusioni, gioia e rivalsa, routine e voglia di cambiamento.

Lo stile di Mister Giostra è impeccabile, sembra di guardare una bella foto e di sentirsi raccontare lo scatto, la storia nascosta dietro le immagini. Andrea ci fa vivere le parole che racconta, ci fa percepire le emozioni che gli hanno trasmesso gli eventi a cui ha assistito, come se fossimo tutti lì insieme a lui in quel preciso istante. Sembra di viaggiare attraverso profumi, colori, pensieri, paesaggi, emozioni seppur contrastanti fra loro.

La saggezza donata da una donna di un età a suo nipote:” rifletti bene prima di fare qualsiasi cosa […] Goditi la vita più che puoi, scopati tutte le ragazze che ti piacciono picchì sì un bieddu picciuttu e ‘u puoi fari! Gira il mondo e viaggia tanto finché non ti stanchi, e quando sarai stanco di goderti la vita e di viaggiare, trovati una donna ricca e bedda assai, e falla innamorare di farici perdiri la te​sta!

Agosto: come il morto, tutto si ferma tutto soggiace in attesa che la vita ritorni, che il caldo torrido termini e che tutto ricominci in un infinito ciclo…

Il sindaco: ci narra dell’importanza della famiglia, il resto può anche attendere, perché gli eventi vanno e vengono, ma il tempo perso non ritorna…

La bigliettaia: La sensualità conquistata, le sue aspirazioni ed il suo lavorare su se stessa nella speranza di poter essere altrove, dove già si sentiva da tempo. Lei una donna dalle mille risorse chiusa in una routine penalizzante e degradante.

Il senatore: un thriller, no, vita quotidiana,una pagina del giornale di Sicilia, un giorno come un altro, un articolo, l’ennesima disgrazia, come tante cui siamo fin troppo abituati. Un qualcosa che conosciamo ed ignoriamo perché più semplice.

Al telefono: Noi siciliani si sa siamo comunicativi, accade qualcosa e sentiamo il disperato bisogno di condividerla, ma in un mondo ormai dominato dalla tecnologia, quanta voglia di ascoltare è rimasta? tutti sembrano avere fin troppa fretta, ma di fare cosa esattamente?

La doccia: come a volte l’immaginazione sia più “reale”…della realtà.

La conferenza: Il fascino dell’eloquenza e l’eleganza dei modi, come sconvolgere e coinvolgere una folla e percepire una stanza vuota nonostante l’arredamento.

L’onorevole: L’amor…” Lentamente girò lo sguardo dietro di sé e capì che quegli occhi neri e profondi gli avevano appena mosso un fendente violento che aveva aperto dentro il suo petto uno squarcio d’innamoramento che mai più si sa​reb​be ri​mar​gi​na​to.”

Una giornata ordinaria: un lunedì, un casino come un altro un inferno dietro l’altro, neanche il tempo per un caffè che già faccio il diavolo a tre… sembra che abbia raccontato la mia settimana tipo, penso che a volte bisognerebbe fermarsi un attimo e riflettere, perché il tempo scorre e di cose belle ce ne perdiamo assai…

Innamorato: È come se dicessi a me stesso: «Vedi? Hai commesso una bella minchiata! Adesso come farai? È impossibile che tu ottenga quel
​ lo che vuoi, quello che vorresti, quindi rinunciaci. Mettiti il cuore in pace. Non sei cosa.»

Vorrei…ma non posso…e allora un’altra estate arriverà…vorrei ma non posso…

L’eterno conflitto fra amore e ragione, a volte si vince, altre volte si fanno solo minchiate…

Quattordici esperienze, 14 storie per riflettere e ponderare, tutte storie da conoscere e amare.

Buona lettura signori e signore!

Cristina Pace

Per saperne di più:

https://andreagiostrafilm.blogspot.it/2017/09/novelle-brevi-di-sicilia-mia-nonna-vita.html

https://stores.streetlib.com/it/andrea-giostra/novelle-brevi-di-sicilia

https://clodiasbooks.wordpress.com/2017/08/06/intervista-andrea-giostra-autore-di-novelle-brevi-di-sicilia/

 

 

 

 

 

2 pensieri su “Parliamo delle: “Novelle brevi di Sicilia” di Andrea Giostra

  1. a Cristina Pace, martedì, 05 settembre 2017, 09:15.
    Leggo so lo adesso, Cristina … (permettermi di darti del Tu!) … le tue parole. Non posso limitarmi a dirti solo grazie. Sarebbe riduttivo, scontato cliché di buone maniere. Il tuo per me non è un complimento. E ti confesso che non è quello che cerco in tutto quello che faccio nella mia vita. Mai. Le tue poche righe, così dense e cariche della mia stessa passione per la mia terra, che è la tua, mi hanno regalato commozione, ben oltre l’emozione. E di questo ti sono molto grato. Ecco! È questo che cerco di donare con tutto quello che faccio. Unidirezionalmente senza aspettarmi nulla. Ed è questo che tu, forse inconsapevole, mi hai donato nell’aver letto le Novelle brevi di Sicilia … che non sono più mie! Nel senso che non mi appartengono più dal moneto che le ho scritte e rese accessibili a tutti coloro che fossero curiosi di leggerle. Non sono mie perché sono di tutti i lettori che leggendole provano le mie stesse emozioni. Come hai descritto straordinariamente tu con parole semplici ma penetranti … almeno per me!
    Ecco! Di questo ti ringrazio ancora.
    Allora due righe in più per raccontarne la genesi. L’origine di questi piccoli scritti che stanno piacendo a tutti quelli che li hanno letti. Aspetto un commento negativo per poter imparare da quello qualcosa in più su come scrivo e su quello che scrivo. Ma ad oggi non ce n’è stato neanche uno e questa è un’ulteriore prova del fatto che queste brevissime Novelle non mi appartengono più. Che non sono più mie. Che non lo sono più da quando sono diventate parole.
    Le tue parole, Cristina, colgono proprio l’essenza di quello che ho certato di fissare nella mia memoria quando ho preso questi appunti, con queste poche righe che ho scritto tempo fa quasi distrattamente e senza nessuna finalità editoriale se non quella di condividere quelle mie piccole emozioni con pochissimi cari amici di allora ai quali immediatamente dopo inviavo un sms …(allora non c’erano altri canali social! WhatsApp … Messenger … o altri … :-D) … coi miei appunti presi attraverso il mio Nokia E90 che mi aveva aiutato a tracciare quella memoria subitanea che avevo sentito il bisogno di fissare lì, in quel momento perché altrimenti sarebbe andata via per sempre. È stato solo quello il mio piacere di allora, intimo e immediato. Da spartire con le persone che volevo bene allora e farle sorridere insieme a me. È successo poco più di un anno fa che ho deciso di condividerle con più persone. Me le ritrovai per caso e le rilessi dopo quasi dieci anni. Mi piacquero. Avevo visto di questo portale, StreetLib, e allora senza esitate le caricai e le resi un piccolo e-book … adesso anche in formato cartaceo … per regalare quelle mie piccole emozioni, ai miei amici e a coloro che lo sarebbero diventati. E così feci. E così faccio. L’ho regalato a centinaia di amici reali o virtuali. Che senso ha scrivere delle proprie emozioni per poi esserne gelosi e possessivi e non provare il piacere sublime di scatenarle in chi avrai il piacere che leggerà quello che hai scritto? Nessun senso. Almeno dal mio punto di vista.
    Questo per dirti che quello che hai scritto, Cristina, mi ha commosso proprio per questo. Proprio perché, scrivendo quello che hai scritto, Cristina, capisco che hanno scatenato in te delle piccole emozioni. Come in me allora. E questo è proprio quello che amo leggere di chi mi scrive un piccolo o un grande commento. È per questo che ti ringrazio per l’emozione che mi hai regalato con le tue parole scritte – almeno è quello che sento io – con un raffinato distacco intellettuale per coglierne i messaggi che io non ho dato ma che escono dalle piccole storielle che ho fissato con questo e-book. Ecco! È questo quello che mi interessa veramente quando qualcuno legge quello che scrivo. L’emozione che sanno o non sanno generare. Null’altro a dire il vero mi interessa e mi dà tanta prelibata gioia, se non sapere che questo scritto è riuscito a provocare piccole emozioni e … perché no? … a trascinare il lettore con forza sotterfugia nella mia terra bellissima e che amo tantissimo, Cristina, e che è anche la tua.
    Andrea Giostra

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